venerdì 28 dicembre 2012

La canzone dei 5 sensi



Ho trovato questa canzoncina sui 5 sensi, penso sia molto simpatica, quindi ho deciso di postarla, spero vi piaccia! 



sabato 8 dicembre 2012

Esperimenti sulla percezione della distanza

Bawer, ha condotto esperimenti riguardanti le costanze percettive, in particolare la percezione della distanza e la costanza dell'oggetto. 
Le due capacità che si sviluppano gradatamente nel bambino sono

  • La costanza della forma: il riconoscimento di un oggetto anche se viene ruotato o inclinato;
  • La costanza di grandezza: l'oggetto mantiene la sua dimensione anche se viene allontanato o avvicinato


    Dagli esperimenti si è notato che i bambini di pochi mesi spostano la testa indietro o interpongono le mani, in modo da evitare il contatto con un oggetto che si avvicinava a loro. La risposta del bambino era proporzionata alla distanza dell'oggetto; infatti egli non si muoveva di fronte ad un oggetto molto grande che si fermava ad un metro di distanza, ma cercava di evitare un oggetto piccolo che arrivava fino a 30 centimetri dal suo viso. 
    Anche se così piccolo, il bambino percepisce quanto gli oggetti distino da lui.


    Fonti tratte da:
    "Psicologia dello sviluppo: infanzia, adolescenza, età adulta, età senile" di Renzo Vianello









sabato 24 novembre 2012

Esperimenti sulla percezione visiva

Alcuni esperimenti condotti cinquant'anni fa, hanno evidenziato che fin dal primo mese di vita i bambini seguono con lo sguardo delle macchie di colore che si muovono su uno sfondo di uguale intensità luminosa. La quantità di grigio presente nel colore dello sfondo (ad esempio rosso) e nella macchia di colore (ad esempio verde) che si sposta è la stessa. Se il bambino segue la macchia di colore con lo sguardo questo significa che egli la distingue non dal fatto che essa appare più o meno grigia, ma perché vede che è di un altro colore. Fin dal primo mese di vita il bambino discrimina moltissime varietà di colore.


  • Bower ha utilizzato una tecnica basata sul condizionamento. Egli insegnò a bambini di età compresa tra le 6 e le 8 settimane (ricompensandoli con un comportamento gratificante) a girare il capo ogni volta che mostrava la foto di un cubo di 28 centimetri posto ad un metro di distanza. Avvenuto il condizionamento egli presentò loro, sia un cubo di 28 centimetri, posto a 3 metri, ( lo stesso cubo ma più distante), sia un cubo di 84 centimetri posto a 3 metri (un cubo dal lato tre volte più grande ma anche tre volte più distante). lo scopo dello sperimentatore era vedere se il bambino girava la testa alla vista del primo cubo oppure alla vista del secondo.



  • Haith ha dimostrato che i bambini già nella prima settimana di vita, tendono ad interrompere per un po' la propria suzione se si presenta loro una luce, dapprima ferma, poi che si muove. Essi modificano il proprio ritmo di suzione perché qualcosa li ha incuriositi: hanno perciò percepito che qualcosa è cambiato.



  • Fantz dai suoi esperimenti è giunto alla conclusione che i neonati già dai primi mesi di vita rivelano una notevole discriminazione delle forme. Essi distinguono una forma a strisce orizzontali da una con cerchi concentrici; il disegno di un viso con i particolari degli occhi, del naso e della bocca sistemati correttamente da uno con i vari elementi posti in modo non simmetrico; una scacchiera composta da 36 quadrati da una di 64.


Fonti tratte da: "Psicologia dello sviluppo: infanzia, adolescenza, età adulta, età senile" di Renzo Vianello



domenica 11 novembre 2012

Attività svolte in un asilo di Bologna

Durante il laboratorio con la Professoressa di Psicologia Speciale, abbiamo incontrato delle educatrici di una scuola d'infanzia di Bologna. Ci hanno mostrato dei video in cui si può osservare la giornata tipo nell'asilo. 
I bambini vengono continuamente stimolati con materiali di diverso tipo. Giocano con la terra mischiata all'acqua; con la neve se ve ne è la possibilità; con le foglie, con le sabbie e molto altro, tutto per permettere ai piccoli di avere un'esperienza diretta con tutto l'ambiente circostante. A prima vista sembra disastroso poiché l'utilizzo di questi materiali porta molto disordine e sporco, ma a pensarci bene è un'idea innovativa e assai originale. 
In questo modo infatti i bambini possono sperimentare tutto ciò che molto spesso non è permesso loro di fare a casa. Quindi si divertono, giocano insieme, si sporcano, ed hanno la possibilità di provare percezioni sensoriali di svariato tipo. 


giovedì 25 ottobre 2012

"Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte"

Immagino vi starete chiedendo, cosa significa questo titolo? Adesso vi spiego. Questo è il titolo di un libro che ho letto pochi mesi fa. Per chi non avesse avuto occasione di leggerlo, ne faccio un breve riassunto.
Il protagonista di questa storia è Christopher, un ragazzino con la sindrome di Asperger, un tipo particolare di sindrome autistica. Egli è molto intelligente ed ama la matematica. Il racconto inizia con l'intenzione del bambino di trovare l'uccisore del cane della sua vicina. Un inizio che lo porterà a scoprire nuove cose e a un profondo cambiamento. Non vi disco tutto, altrimenti rovinerei il finale! 
Comunque tutto questo per dire che Christopher non amava il contatto fisico. Non amava essere toccato, nemmeno dai suoi familiari. Per noi è difficile immaginare questa situazione perché noi abbiamo sempre bisogno di una carezza, un abbraccio per sentirci meglio e per sentirci amati; ma questo bambino no. Appena veniva toccato si innervosiva, però aveva trovato il modo di manifestare il suo affetto tramite un gesto particolare che faceva con il padre. Apriva la mano a conchiglia e il padre faceva lo stesso con lui. 
Il contatto/ tatto è fondamentale, ma come è dimostrato da questa narrazione, non sempre è una cosa gradita da tutti. L'importante però è trovare il modo per manifestare alle persone che le amiamo, anche se non vengono utilizzati gesti comuni e universali.


venerdì 12 ottobre 2012

Parlando anche di bambini autistici...

La sindrome dell'autismo compare nei primi tre anni di vita ed è una sindrome permanente che accompagna la persona durante tutto il suo ciclo di vita. I bambini con sindrome di autismo, spesso hanno difficoltà di interazione con gli altri, alcuni hanno scarse capacità linguistiche, altri hanno carenze di reciprocità sociale o emotiva. 
Il compito delle educatrici è stimolare questi bambini attraverso molte attività anche sensoriali, per giungere a miglioramenti graduali. 
Vi riporto tre esempi:

- costruire scatole con dei cartoncini
- far passare delle palline di vetro dentro un imbuto e successivamente dentro un barattolo
- far sentire le diverse consistenze dei materiali

Per l'ultimo punto in particolare, esistono in commercio anche dei libri appositi dove vengono stimolati i sensi attraverso l'utilizzo di materiali diversi, come ad esempio il cotone contrapposto ad una carta ruvida, delle cannucce poste una vicina all'altra.
Questi libretti tattili vengono spesso usati dai bambini nell'asilo perché stimolano la loro curiosità.

giovedì 27 settembre 2012

La mia esperienza personale al nido

Durante lo stage di quarta superiore, ho frequentato una scuola dell'infanzia per circa due settimane.
Nelle ore di attività ludica, sono stati proposti ai bambini dei lavoretti. Prima di tutto dipingere un cartellone con pennarelli, matite e gessetti colorati. I bambini sono molto attratti dai colori, dalle diverse forme. Oltre a questo hanno lavorato con il dash, e un laboratorio sulla carta pesta.
La cosa che maggiormente mi ha colpito e che ricordo ancora è lo sguardo dei piccoli al vedere come con della semplice colla, acqua, carta e un setaccio apposito, si creava un foglio nuovo.
Questi lavori di manipolazione sono fondamentali per lo sviluppo, per la percezione tattile. 
Tanto è l'entusiasmo che porta i bambini a vedere come è possibile trasformare la materia in qualcosa di diverso, vedere i loro occhi illuminarsi e vedere spuntare grandi sorrisi per la soddisfazione.

lunedì 10 settembre 2012

Lo studio dei processi di apprendimento nel neonato

Il periodo neonatale e i primi mesi di vita sono il momento migliore per verificare l'esistenza o meno di abilità innate e per esaminare i primi processi di apprendimento. Per fare ciò è necessario sfruttare le poche competenze che il neonato possiede:
  • movimento degli occhi e della testa
  • movimento delle mani e dei piedi
  • succhiare

Un esperimento sui neonati è stato condotto da R.L.Fantz. Egli si è servito di una camera di osservazione che permetteva al bambino sdraiato, di osservare oggetti che erano posti sopra di lui. Lo sperimentatore attraverso un foro o una telecamera, poteva constatare quali oggetti venivano osservati dal bambino. La tecnica consisteva nel presentare due diversi oggetti (una palla blu e una rossa) uno posto a sinistra e uno a destra. La stessa situazione veniva presentata più volte agli stessi bambini. Inoltre lo stesso oggetto era per metà posto a destra e per metà a sinistra, per annullare eventuali preferenze per la parte destra o la sinistra e valutare l'effettiva preferenza.
In media i due oggetti veniva osservati per metà tempo ciascuno. Quindi non vi era una preferenza per uno dei due oggetti.
Poteva accadere che uno dei due fosse preferito. Da ciò si può dedurre che se il neonato guarda più a lungo uno dei due oggetti, allora è in grado di riconoscere che i due oggetti non sono uguali. Ciò significa che li discrimina, li differenzia, ne percepisce una qualche diversità.
Variando gli oggetti stimolo, è stato possibile giungere a conclusioni più precise.
Il neonato è in grado di discriminare la luminosità, il movimento, e i colori. Inoltre secondo gli studi di Fantz, i neonati di fronte a due stimoli di diversa complessità, preferiscono quelli più complessi. (es: disco a cerchi concentrici o disco colorato). I neonati preferiscono guardare il volto umano e distinguono un volto da un altro volto con i vari elementi disposti in maniera asimmetrica.


Fonti tratte da: "Psicologia dello sviluppo: infanzia, adolescenza, età adulta, età senile" di Renzo Vianello



domenica 26 agosto 2012

La percezione visiva neonatale

Per quanto riguarda la percezione visiva, pur possedendo un apparato visivo relativamente immaturo, riesce a cogliere le differenze di luminosità, si mostra sensibile ai contrasti di chiarezza (distingue strisce chiare da strisce scure), è attratto da colori vivaci e riesce a distinguere dorme differenti, poste ad una distanza di 15/20 centimetri dagli occhi. I neonati sono attratti da stimoli in movimento, da forme concentriche, e soprattutto dal volto umano. Inizialmente preferiscono osservare i contorni dei visi (attaccatura dei capelli e il mento); in seguito, verso i due mesi circa, cominciano a guardare anche le parti interne come occhi, bocca, naso.

Con il passare del tempo, la sua vista diventa ottimale a sei mesi circa. 
Già dai giorni mesi di vita, il neonato utilizza il riflesso pupillare per regolare la quantità di luce da far entrare nell'occhio ed è capace di orientare il proprio sguardo verso la fonte luminosa.




Fonti tratte da: "Psicologia dello sviluppo: infanzia, adolescenza, età adulta, età senile" di Renzo Vianello



giovedì 16 agosto 2012

L'importanza del tatto nel neonato

Il tatto e il contatto sono estremamente importanti già per il feto, quindi per il neonato sono essenziali: attraverso gli specifici recettori della pelle infatti, il bambino riesce a stabilire l'indispensabile contatto affettivo ed emotivo con la madre che da conferma della propria presenza proprio attraverso carezze e vicinanza fisica.

Harlow ha condotto un esperimento sull'importanza dell'attaccamento. 
Questo scienziato ha allontanato dei cuccioli di scimmia dalle loro madri sostituendole con dei simulacri di ferro dette "madri adottive" uno dei due ricoperto da un morbido panno e l'altro di ferro. I cuccioli passavano la maggior parte del tempo a contatto con la madre ricoperta di panno, anche se l'altro simulacro aveva una bottiglia di latte. Da questi esperimenti è emerso che le piccole scimmie, deprivate del calore materno, in età adulta sono diventate indifferenti o aggressive e hanno difficoltà ad accoppiarsi e procreare. 
Questa ed altre ricerche hanno evidenziato che il contatto fisico nell'infanzia è fondamentale per attenuare comportamenti aggressivi e violenti in età adulta. 




Da questo video potete vedere l'esperimento condotto da Harlow



mercoledì 8 agosto 2012

Lo sviluppo percettivo dopo la nascita

Grazie ai processi percettivi, il bambino acquisisce quotidianamente le informazioni sul mondo circostante e interagisce con esso. Fin dalla nascita il bambino è in grado di ricavare le informazioni sul mondo che lo circonda grazie ai suoi recettori sensoriali: visivi, uditivi, olfattivi, tattili e cinestesici.
Nel corso del normale sviluppo del corpo umano, le capacità degli organi sensoriali si affinano notevolmente fin dai primi mesi di vita.
L'udito che è già attivo prima della nascita, si perfeziona a tal punto che il neonato, entro qualche mese è in grado di capire da dove arriva un suono o un rumore e impara a riconoscere la voce della madre.
Per quanto riguarda gli odori e i sapori, il bambino ben presto impara a riconoscere perfettamente l'odore della mamma e a reagire ai cattivi odori con smorfie del viso o con l'allontanamento della testa. Le reazioni dei neonati a contatto con sostanze alimentari, possono essere di due tipi: gli alimenti dolci provocano generalmente una reazione di suzione; quelli amari o acidi provocano invece una reazione di rifiuto.


Fonti tratte da: "Psicologia dello sviluppo: infanzia, adolescenza, età adulta, età senile" di Renzo Vianello


lunedì 30 luglio 2012

La vista

È un senso già sviluppato verso il quarto mese e si completa prima della nascita con lo sviluppo di tutti i “fotorecettori” cioè le cellule che sono deputate a cogliere lo stimolo luminoso e a trasformarlo in un segnale comprensibile per il cervello.




Fonti tratte da: "Psicologia dello sviluppo: infanzia, adolescenza, età adulta, età senile" di Renzo Vianello


mercoledì 18 luglio 2012

L'udito

Completa la sua struttura tra il secondo e il quinto mese di gravidanza. Ciò è dimostrato dal fatto che i suoni prodotti con un diapason all'esterno del corpo materno, possono provocare un'accelerazione del battito cardiaco nel feto. Lo sviluppo di questo importante organo sensoriale è infatti determinato sia da stimolazioni uditive interne che sono continue (il battito cardiaco e la respirazione della madre, il rumore del liquido amniotico che si sposta), sia da stimolazioni uditive esterne che possono variare durante la giornata (la voce materna e la voce paterna) In particolare il feto percepisce suoni gravi che corrispondono al timbro vocale dell'uomo, cioè del padre. Questo permette al bambino di sentire la voce materna e paterna e di riconoscerla anche dopo la nascita. 
Il bambino grazie allo sviluppo di questo senso, si adatta ai movimenti della madre e alla sua posizione. 
Alla ventesima settimana il senso dell'udito è paragonabile a quello di un adulto.


mercoledì 4 luglio 2012

Il gusto

Le papille gustative appaiono alla settima settimana e iniziano ad attivarsi alla quattordicesima. Dal terzo mese di gravidanza, introducendo sostanze dolci o amare nel liquido amniotico il feto inizia a eseguire movimenti di deglutizione, che dimostrano che egli si avvii a sperimentare differenze e a provare preferenze per un gusto piuttosto che un altro.

Fonti tratte da: "Psicologia dello sviluppo: infanzia, adolescenza, età adulta, età senile" di Renzo Vianello



mercoledì 20 giugno 2012

L'olfatto

È in grado di svolgere le sue funzioni già al secondo mese di gravidanza. Lo sviluppo di questo senso, come degli altri, viene sollecitato dai comportamenti della madre durante la gravidanza: molte sostanze provenienti dal cibo materno, passano nel liquido amniotico e producono le così dette “memorie olfattive”, che, al momento dello svezzamento possono facilitare l'accettazione o il rifiuto dei cibi da parte del bambino.
Il naso è il primo organo a formarsi, infatti il senso dell'olfatto, insieme al senso del gusto è il primo ad attivarsi.
La deglutizione invece, si attiva già dalla dodicesima settimana ed è un'attività importante del feto.



Fonti tratte da: "Psicologia dello sviluppo: infanzia, adolescenza, età adulta, età senile" di Renzo Vianello




mercoledì 6 giugno 2012

Il tatto

È il primo sistema d'informazione che il feto ha su di sé e sull'ambiente, e svolgerà un ruolo fondamentale durante tutta la vita dell'individuo. 
Il tatto è il primo dei sensi a svilupparsi, in particolare la parte attorno alla bocca è già sensibile a sette settimane e mezzo di gravidanza, in seguito la sensibilità si estenderà anche ai genitali, ai palmi delle mani, ai piedi e infine all'addome e alle natiche. La pelle, con i suoi recettori, è uno strumento completo già dopo solo otto settimane di gravidanza. A venti settimane il feto impara a succhiarsi il pollice.  
Il tatto permette inoltre molti scambi comunicativi ed è uno dei primi sensi attivato durante la nascita, con lo sfregamento che avviene durante il parto naturale. 



martedì 22 maggio 2012

La ricchezza sensoriale della vita prenatale

Durante la gravidanza, il sistema nervoso è la parte del corpo che si sviluppa maggiormente. La testa rappresenta la parte più grande dell'embrione e successivamente del feto: al momento della nascita si calcola che essa rappresenti circa ¼ dell'intero corpo.
Il cervello si sviluppa rapidamente, e in esso si sviluppano le aree relative ai 5 sensi, seguendo un ordine preciso: dapprima il tatto, poi il gusto, l'olfatto, l'udito e per ultima la vista.
Le recenti scoperte sulle abilità del neonato, dimostrano che vi è uso dei sensi già durante la gravidanza e nella vita pre-natale il feto già prepara i “programmi” in base ai quali, alla nascita interagirà con l'ambiente esterno. Dunque nei mesi che precedono la nascita, vi è un aumento di peso e di volume del feto, ma anche una notevole maturazione delle funzioni sensoriali.



Fonti tratte da: 
"Psicologia dello sviluppo: infanzia, adolescenza, età adulta, età senile" di Renzo Vianello



giovedì 10 maggio 2012

Benvenuti nel mio blog!

Ciao a tutti! Mi chiamo Giulia Carraro e frequento il primo anno di Scienze dell'Educazione e della Formazione a Rovigo! Ho deciso di fare questo blog sulla percezione, in particolare sulla percezione tattile perché è un argomento che mi affascina molto e spero che per voi sia interessante! 

Buona Lettura