domenica 26 agosto 2012

La percezione visiva neonatale

Per quanto riguarda la percezione visiva, pur possedendo un apparato visivo relativamente immaturo, riesce a cogliere le differenze di luminosità, si mostra sensibile ai contrasti di chiarezza (distingue strisce chiare da strisce scure), è attratto da colori vivaci e riesce a distinguere dorme differenti, poste ad una distanza di 15/20 centimetri dagli occhi. I neonati sono attratti da stimoli in movimento, da forme concentriche, e soprattutto dal volto umano. Inizialmente preferiscono osservare i contorni dei visi (attaccatura dei capelli e il mento); in seguito, verso i due mesi circa, cominciano a guardare anche le parti interne come occhi, bocca, naso.

Con il passare del tempo, la sua vista diventa ottimale a sei mesi circa. 
Già dai giorni mesi di vita, il neonato utilizza il riflesso pupillare per regolare la quantità di luce da far entrare nell'occhio ed è capace di orientare il proprio sguardo verso la fonte luminosa.




Fonti tratte da: "Psicologia dello sviluppo: infanzia, adolescenza, età adulta, età senile" di Renzo Vianello



giovedì 16 agosto 2012

L'importanza del tatto nel neonato

Il tatto e il contatto sono estremamente importanti già per il feto, quindi per il neonato sono essenziali: attraverso gli specifici recettori della pelle infatti, il bambino riesce a stabilire l'indispensabile contatto affettivo ed emotivo con la madre che da conferma della propria presenza proprio attraverso carezze e vicinanza fisica.

Harlow ha condotto un esperimento sull'importanza dell'attaccamento. 
Questo scienziato ha allontanato dei cuccioli di scimmia dalle loro madri sostituendole con dei simulacri di ferro dette "madri adottive" uno dei due ricoperto da un morbido panno e l'altro di ferro. I cuccioli passavano la maggior parte del tempo a contatto con la madre ricoperta di panno, anche se l'altro simulacro aveva una bottiglia di latte. Da questi esperimenti è emerso che le piccole scimmie, deprivate del calore materno, in età adulta sono diventate indifferenti o aggressive e hanno difficoltà ad accoppiarsi e procreare. 
Questa ed altre ricerche hanno evidenziato che il contatto fisico nell'infanzia è fondamentale per attenuare comportamenti aggressivi e violenti in età adulta. 




Da questo video potete vedere l'esperimento condotto da Harlow



mercoledì 8 agosto 2012

Lo sviluppo percettivo dopo la nascita

Grazie ai processi percettivi, il bambino acquisisce quotidianamente le informazioni sul mondo circostante e interagisce con esso. Fin dalla nascita il bambino è in grado di ricavare le informazioni sul mondo che lo circonda grazie ai suoi recettori sensoriali: visivi, uditivi, olfattivi, tattili e cinestesici.
Nel corso del normale sviluppo del corpo umano, le capacità degli organi sensoriali si affinano notevolmente fin dai primi mesi di vita.
L'udito che è già attivo prima della nascita, si perfeziona a tal punto che il neonato, entro qualche mese è in grado di capire da dove arriva un suono o un rumore e impara a riconoscere la voce della madre.
Per quanto riguarda gli odori e i sapori, il bambino ben presto impara a riconoscere perfettamente l'odore della mamma e a reagire ai cattivi odori con smorfie del viso o con l'allontanamento della testa. Le reazioni dei neonati a contatto con sostanze alimentari, possono essere di due tipi: gli alimenti dolci provocano generalmente una reazione di suzione; quelli amari o acidi provocano invece una reazione di rifiuto.


Fonti tratte da: "Psicologia dello sviluppo: infanzia, adolescenza, età adulta, età senile" di Renzo Vianello