Per
quanto riguarda la percezione visiva, pur possedendo un
apparato visivo relativamente immaturo, riesce a cogliere le
differenze di luminosità, si mostra sensibile ai contrasti di
chiarezza (distingue strisce chiare da strisce scure), è attratto da
colori vivaci e riesce a distinguere dorme differenti, poste ad una
distanza di 15/20 centimetri dagli occhi. I neonati sono attratti da
stimoli in movimento, da forme concentriche, e soprattutto dal volto
umano. Inizialmente preferiscono osservare i contorni dei visi
(attaccatura dei capelli e il mento); in seguito, verso i due mesi
circa, cominciano a guardare anche le parti interne come occhi,
bocca, naso.
Con il passare del tempo, la sua vista diventa ottimale a sei mesi circa.
Già dai giorni mesi di vita, il neonato utilizza il riflesso pupillare per regolare la quantità di luce da far entrare nell'occhio ed è capace di orientare il proprio sguardo verso la fonte luminosa.
Con il passare del tempo, la sua vista diventa ottimale a sei mesi circa.
Già dai giorni mesi di vita, il neonato utilizza il riflesso pupillare per regolare la quantità di luce da far entrare nell'occhio ed è capace di orientare il proprio sguardo verso la fonte luminosa.
Fonti tratte da: "Psicologia dello sviluppo: infanzia, adolescenza, età adulta, età senile" di Renzo Vianello | |