Immagino vi starete chiedendo, cosa significa questo titolo? Adesso vi spiego. Questo è il titolo di un libro che ho letto pochi mesi fa. Per chi non avesse avuto occasione di leggerlo, ne faccio un breve riassunto.
Il protagonista di questa storia è Christopher, un ragazzino con la sindrome di Asperger, un tipo particolare di sindrome autistica. Egli è molto intelligente ed ama la matematica. Il racconto inizia con l'intenzione del bambino di trovare l'uccisore del cane della sua vicina. Un inizio che lo porterà a scoprire nuove cose e a un profondo cambiamento. Non vi disco tutto, altrimenti rovinerei il finale!
Comunque tutto questo per dire che Christopher non amava il contatto fisico. Non amava essere toccato, nemmeno dai suoi familiari. Per noi è difficile immaginare questa situazione perché noi abbiamo sempre bisogno di una carezza, un abbraccio per sentirci meglio e per sentirci amati; ma questo bambino no. Appena veniva toccato si innervosiva, però aveva trovato il modo di manifestare il suo affetto tramite un gesto particolare che faceva con il padre. Apriva la mano a conchiglia e il padre faceva lo stesso con lui.
Il contatto/ tatto è fondamentale, ma come è dimostrato da questa narrazione, non sempre è una cosa gradita da tutti. L'importante però è trovare il modo per manifestare alle persone che le amiamo, anche se non vengono utilizzati gesti comuni e universali.
Il protagonista di questa storia è Christopher, un ragazzino con la sindrome di Asperger, un tipo particolare di sindrome autistica. Egli è molto intelligente ed ama la matematica. Il racconto inizia con l'intenzione del bambino di trovare l'uccisore del cane della sua vicina. Un inizio che lo porterà a scoprire nuove cose e a un profondo cambiamento. Non vi disco tutto, altrimenti rovinerei il finale!
Comunque tutto questo per dire che Christopher non amava il contatto fisico. Non amava essere toccato, nemmeno dai suoi familiari. Per noi è difficile immaginare questa situazione perché noi abbiamo sempre bisogno di una carezza, un abbraccio per sentirci meglio e per sentirci amati; ma questo bambino no. Appena veniva toccato si innervosiva, però aveva trovato il modo di manifestare il suo affetto tramite un gesto particolare che faceva con il padre. Apriva la mano a conchiglia e il padre faceva lo stesso con lui.
Il contatto/ tatto è fondamentale, ma come è dimostrato da questa narrazione, non sempre è una cosa gradita da tutti. L'importante però è trovare il modo per manifestare alle persone che le amiamo, anche se non vengono utilizzati gesti comuni e universali.